Questa domenica il sacerdote ci ha detto qualcosa che mi ha fatto pensare: ha detto che la nostra fede in Gesù Cristo non è personale, cioè dobbiamo portare la nostra fede agli altri e mettere sempre prima di tutto, come dice il primo comandamento: Amerai Dio sopra tutte le cose. Ci ha dato l'esempio di San Thomas More, che è patrono dei politici. San Thomas More aveva una posizione di rilievo nella corte inglese nel regno di Enrico VIII, ma quando il re si autoproclamò capo della Chiesa anglicana e si separò dalla chiesa cattolica, San Thomas More si dimise. Esemismo anno è stato imprigionato e l'anno successivo è stato decapitato. Il padre ci dice che per San Thomas More la sua fede non era personale. Ci ha anche ricordato San Jose Sanches Del Rio, che è stato fucilato mentre gridava Viva Criso Rey! durante la guerra dei Cristeros in Messico, anche per lui la sua fede non era una questione personale. Dobbiamo sempre proclamare che Cristo è il re delle nostre vite e portare questa fede agli altri, che il regno di Gesù non è di questo mondo, e nel suo regno ci ha già preparato un luogo dove non ci saranno più lacrime, dove Egli regna per i secoli dei secoli.
La luce che tra li ombre riesce arrivare fino al giardino della mia vita... i miei petali
Aroma di Luce...La terra sorride quando fiorisce...
lunedì 24 novembre 2025
giovedì 20 novembre 2025
Esperienze vicine alla morte
Confesso che mi piace guardare video di testimonianze di NDE (in inglese, "near death expericences) o tradotto "esperienze vicino alla morte". Quello che più mi piace ascoltare è il comune denominatore che tutte hanno ed è la sensazione di sentirsi "abbracciati" da un amore divino, il senso di sentirsi amati per sopra tutte le cose. Due giorni fa ne ho visto uno che mi ha colpito. In questo la donna che dava la testimonianza raccontava come lo stesso Gesù le ha detto che tutti siamo "eletti", ma non tutti rispondiamo a quella chiamata, anche se Dio è sempre costantemente chiamandoci. Mi è piaciuto anche sentire come un piccolo atto di gentilezza può cambiare la vita di qualcuno, e non solo quella persona ma ha effetti al di là di quello che pensiamo. Anche una cosa che mi è piaciuta sentire è come tutti noi abbiamo uno scopo in questa vita. Niente che io non sapessi, ma è sempre bello sentirlo, soprattutto se si suppone che venga dalle labbra di Gesù. E mi sono messo a pensare che ci sono anche tante rivelazioni personali ai santi dalle quali possiamo imparare dell'amore di Dio e di come dobbiamo vivere questo proposito di vita. Leggere la vita dei santi è un buon esempio per la nostra vita, perché ci mostrano che è possibile seguire Gesù in questa vita. Mi ha fatto ricordare le parole che Dio ci ha trasmesso attraverso Geremia: "Ti ho amato con un amore eterno". E anche "perché io so i piani che ho per te, piani per darti speranza e un futuro", queste ultime parole le tradussi da quello che ricordo del testo in inglese. Ma vedi tutto quell'amore di Dio che sentono quelli che muoiono e tornano indietro, ce lo ha già rivelato Dio nella sua parola. Non siamo mai soli, Dio ci ama e per questo ha mandato Gesù a darci la speranza di un futuro migliore, purché accettiamo Gesù come nostro salvatore. Dio ci ama molto più di tutte le nostre colpe, non giudica, noi stessi siamo quelli che si allontanano da Lui. Ritorniamo a Lui, a Gesù con l'aiuto dello Spirito Santo perché già la Bibbia lo dice "tutto posso in Cristo, che mi rafforza.
lunedì 17 novembre 2025
Preghiera per la Pace
Signore, ti chiediamo di illuminare le persone responsabili della risoluzione dei conflitti tra nazioni e gruppi sociali, affinché usino mezzi che non causano distruzione e morte. Rafforza coloro che combattono affinché rispettino i civili e non si distruggano psicologicamente. Accompagna coloro che combattono, incoraggiali nelle loro frustrazioni, sostenili nel loro dolore e rendili sensibili di fronte agli amici e ai nemici. Aiuta coloro che assistono i feriti, affinché portino conforto ai feriti e la tua pace ai moribondi. Conforta e mostra la tua provvidenza ai bambini rimasti orfani e alle donne vedove. Esorta tutti i giovani, adulti e bambini a collaborare affinché regni la pace. Amen.
La frase precedente l'ho presa da "La Biblia Católica para Jóvenes".
La fine dei tempi
L'uomo è sempre stato affascinato dalla fine del mondo. Questa domenica il sacerdote ci ha detto qualcosa che, devo confessarlo, ho dovuto leggere due volte il Vangelo per verificare quello che diceva. In primo luogo ci ha avvertito che verranno falsi profeti, dicendo che sono Gesù, ma non dobbiamo credergli. E secondo, che è quello che ho dovuto rileggere nel Vangelo, che ci saranno disastri naturali e conflitti politici, ma come ha detto Gesù, questa non è la fine. Ci ha anche detto che nessuno sa il giorno o l'ora, e questo è nella Bibbia pure. Sulla distruzione del tempio e la persecuzione degli apostoli, ci ha detto questo che li aveva detti anche a tutti i martiri che sono morti per causa di Cristo. E anche tutti i cristiani che sono perseguitati a causa della loro fede in questi tempi. E come disse Gesù, il tempio fu distrutto dai Romani nel 70 d.C., ed è rimasto solo quello che ora conosciamo come il muro dei lamenti.
Quindi, non dobbiamo supporre che viviamo alla fine dei tempi, ma se dobbiamo essere preparati per il nostro giudizio alla fine dei nostri giorni, perché questo è certo che arriverà. Cerchiamo di vivere le beatitudini, confesamoci il più spesso possibile e riceviamo i sacramenti, leggiamo le scritture, preghiamo, siamo misericordiosi e così saremo sempre preparati per la fine della nostra vita e a noi stessi per la fine del mondo.
martedì 21 ottobre 2025
Il Corpo di Cristo per Sue Werner
Prima che la terra fosse creata,
Ti conosceva per nome
Avevi uno scopo speciale,
Per te è venuto...
Sapendo che saresti inciampato,
Il peccato non definisce,
L'unicità del tuo scopo,
Così sussurra
"Tu sei mio."
venerdì 1 agosto 2025
Preghiera di Liberazione
O Signore tu sei grande, tu sei Dio, tu sei Padre, noi ti preghiamo per
mercoledì 23 luglio 2025
L'elefante incatenato -
Quando ero piccolo adoravo il circo, ero attirato in particolar modo dall'elefante che, come scoprii più tardi, era l'animale preferito di tanti altri bambini.
Durante lo spettacolo faceva sfoggio di un peso, una dimensione e una forza davvero fuori dal comune... ma dopo il suo numero, e fino ad un momento prima di entrare in scena, l'elefante era sempre legato ad un paletto conficcato nel suolo, con una catena che gli imprigionava una delle zampe. Eppure il paletto era un minuscolo pezzo di legno piantato nel terreno soltanto per pochi centimetri. e anche se la catena era grossa mi pareva ovvio che un animale del genere potesse liberarsi facilmente di quel paletto e fuggire.
Che cosa lo teneva legato?
Chiesi in giro a tutte le persone che incontravo di risolvere il mistero dell'elefante; qualcuno mi disse che l'elefante non scappava perché era ammaestrato... allora posi la domanda ovvia: "se è ammaestrato, perché lo incatenano?".
Non ricordo di aver ricevuto nessuna risposta coerente.
Con il passare del tempo dimenticai il mistero dell'elefante e del paletto.
Per mia fortuna qualche anno fa ho scoperto che qualcuno era stato tanto saggio da trovare la risposta: l'elefante del circo non scappa perché è stato legato a un paletto simile fin da quando era molto, molto piccolo.
Chiusi gli occhi e immaginai l'elefantino indifeso appena nato, legato ad un paletto che provava a spingere, tirare e sudava nel tentativo di liberarsi, ma nonostante gli sforzi non ci riusciva perché quel paletto era troppo saldo per lui, così dopo vari tentativi un giorno si rassegnò alla propria impotenza. L'elefante enorme e possente che vediamo al circo non scappa perché crede di non poterlo fare: sulla sua pelle è impresso il ricordo dell'impotenza sperimentata e non è mai più ritornato a provare... non ha mai più messo alla prova di nuovo la sua forza... mai più!
A volte viviamo anche noi come l'elefante pensando che non possiamo fare un sacco di cose semplicemente perché una volta, un po' di tempo fa ci avevamo provato ed avevamo fallito, ed allora sulla pelle abbiamo inciso "non posso, non posso e non potrò mai".
L'unico modo per sapere se puoi farcela è provare di nuovo mettendoci tutto il cuore... tutto il tuo cuore!"

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